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Consulenze psicologicheSono incontri di breve durata che fanno luce sulle richieste della persona per aiutarla a trovare un orientamento e/o servono da sostegno in momenti difficili del ciclo di vita. La consulenza psicologica è una specifica modalità di intervento dello psicologo che si articola in un massimo di due incontri soffermandosi sulla problematica portata dal cliente e possibili risorse o percorsi per risolvere tale fragilità. Dalle consulenze poi si può dunque decidere di intraprendere un percorso di psicoterapia qualora si volessero approfondire aspetti di sè, elaborare vissuti più profondi e attivare cambiamenti. Sostegno alla genitorialitàIl percorso di Sostegno alla Genitorialità rappresenta un utile strumento per la coppia di genitori o anche per uno solo dei due genitori (come nei casi di monogenitorialità o di separazione o divorzio) per trattare la complessità emotiva, affettiva, relazionale e comunicativa che caratterizza il rapporto con i figli, soprattutto in alcune delicate fasi dello sviluppo (momenti di difficoltà nella crescita, difficoltà familiari, passaggi evolutivi come ad esempio l’adolescenza dei figli, ecc) A volte i genitori sono preoccupati, e ciò è segno che dedicano attenzione al loro ruolo e tengono ai loro figli. È frequente avere dei dubbi su alcuni aspetti della crescita del figlio oppure non sapere come comportarsi in alcune situazioni particolari. La cosa più utile da fare in queste circostanze è chiedere aiuto ad uno psicologo e psicoterapeuta, che aiuti i genitori a far luce su aspetti, relazioni, comunicazioni ed emozioni che in quel momento appaiono nebulose. La genitorialità è una funzione molto complessa, che coinvolge sia aspetti individuali, di coppia e razionali e implica, inoltre, una capacità, da parte del genitore, di ristrutturare il proprio stile educativo in modo dinamico ed evolutivo, in base alle modificazioni legate alla crescita. Il sostegno psicologico alla genitorialità è dunque, un utile strumento per orientare il genitore nel valutare la situazione e decidere qual è il modo migliore di approcciare un problema educativo, di crescita, o di relazione con i propri figli. Le richieste possono riguardare problemi emotivi e di interazione tra il genitore e il bambino, oppure il supporto necessario per aiutare i genitori in alcune fasi specifiche della crescita del minore, relativamente alle autonomie del bambino, alla comparsa del linguaggio, alla gestione di comportamenti aggressivi, di manifestazioni di ansia, paura e timidezza, ecc.. Il percorso di Sostegno alla Genitorialità si articola in una serie di incontri e i suoi obiettivi sono i seguenti: · Comprendere la domanda posta dai genitori e la problematica vissuta nella relazione con il figlio e orientarli nella scelta di una strategia di aiuto e di forme di intervento efficaci per la specificità della situazione; · Fornire al genitore gli strumenti conoscitivi che gli permetteranno di migliorare la propria capacità relazionale, accrescendo, di conseguenza, le competenze educative; · Agevolare una maggiore comprensione del figlio, dei suoi comportamenti, dei suoi bisogni, dei suoi vissuti emotivi; · Permettere una riflessione su di Sé (nel ruolo genitoriale) e sui propri vissuti, sulla relazione genitore-figlio, sugli atteggiamenti educativi adottati, sulle strategie comunicative utilizzate; · Attivare le competenze e le risorse presenti nel contesto e nelle persone, per gestire in maniera positiva le situazioni di criticità; · Favorire nuove strategie di intervento. Colloqui clinici in caso di disturbi specifici dell’apprendimentoI disturbi specifici dell’apprendimento sono deficit riguardanti la sfera degli apprendimenti. La componente cognitiva nella persona si intreccia sempre con quella emotiva. Pertanto alcuni bambini in preda all’ansia da prestazione o per situazioni di bullismo a scuola si trovano a dover fronteggiare sentimenti negativi in funzione degli apprendimenti, con il rischio di una compromissione dell’equilibrio psichico e dell’autostima e un maggiore blocco a livello cognitivo. Ecco perchè in alcuni casi si rende necessario, per avere maggiori risultati negli apprendimenti, un breve ciclo di consulenze psicologiche che sostengano e medino il bambino e i genitori nell’approccio con il mondo scolastico e sociale e favoriscano una serena accettazione e gestione del disturbo. Training individuali per i disturbi dell’apprendimentoNell’intervento abilitativo relativo agli apprendimenti è opportuno a volte intervenire con training specifici su altre funzioni cognitive quali per esempio memoria, funzioni esecutive e attenzione che spesso possono incidere, se deficitarie, sui processi di lettura, scrittura e calcolo. Psicoterapia individuale sistemicaE’ un tipo di terapia, che mira a risolvere le difficoltà e le fragilità psicologiche che compromettono il benessere e la qualità della vita dell’individuo. Secondo questo modello, esiste una sostanziale somiglianza tra l’individuo e la famiglia cui appartiene. L’individuo porta con sé le regole della sua famiglia d’origine e tende a riprodurle nelle relazioni significative. Tale modello di intervento psicoterapeutico si basa sulla necessità di una ricostruzione storica (su tre generazioni) degli eventi familiari, allo scopo di trovare e ritrovare il senso delle importanti esperienze emotive e relazionali della persona, vista come un’unità complessa. L’individuo può esprimere Le proprie fragilità, attraverso diversi canali -sintomi psichici, comportamentali, psicosomatici – tra i quali disturbi d’ansia, dell’umore, disagi relazionali. Tali fragilità, si possono manifestano con differenti gradi di gravità, causando sofferenza e limitando, più o meno severamente, le attività personali in uno o più ambiti. In questo tipo di terapia mirata sul disagio in atto e sulla sua risoluzione, l’attenzione del terapeuta è dunque centrata su più livelli: sono presi in esame sia la persona nella propria dimensione individuale, sia le relazioni che fanno parte della sua vita nei diversi contesti della quale fa parte e nella quale agisce, pur essendo essa sola con il terapeuta, utilizzando l’approccio sistemico-relazionale. Questo complesso livello di osservazione, fornisce la possibilità di avere una visuale più ampia sulla quale impostare il percorso terapeutico, arricchendolo di molti elementi utili con effetti positivi sull’ esito della terapia. Un percorso terapeutico che conduce la persona a divenire consapevole delle proprie modalità relazionali e comportamentali disfunzionali che mantengono in vita il disagio, la sofferenza e si ripercuotono sulla sua qualità di vita in più o più ambiti (lavoro, famiglia, sociale). Attraverso la relazione terapeutica, il terapeuta introduce gli elementi utili a superare il disagio, facendo leva sulle potenzialità e risorse della persona, innescando il cambiamento verso un suo equilibrio più funzionale orientato al benessere, alla crescita personale, a una qualità di vita migliore. Psicoterapia familiareDal punto di vista psicologico, la famiglia viene considerata come un sistema complesso con una storia e con compiti evolutivi specifici. Nel corso del ciclo vitale, la famiglia affronta degli eventi critici, alcuni prevedibili, come l’uscita di un membro, o l’entrata nell’ adolescenza di un figlio, ecc. Altri invece sono imprevedibili, come i problemi di salute, le separazioni, la perdita del lavoro, ecc. Tutti questi eventi, seppur diversi nei gradi di gravità, sono fortemente stressanti per la famiglia e impongono una riorganizzazione del sistema. Pertanto, il sistema familiare è sottoposto a continui cambiamenti interni ed esterni, che deve affrontare pur mantenendo la sua continuità e accomodandosi alla società in trasformazione. Il sistema famiglia sostiene i suoi membri, che affrontano, quotidianamente, situazioni nuove e spesso difficili e quando la famiglia non riesce ad attuare il cambiamento e si blocca ad una tappa del ciclo vitale, interrompendone l’evoluzione, possono nascere problemi. Il terapeuta non considera il singolo individuo come “malato” e gli altri “sani”, ma considera tutti i membri come appartenenti allo stesso sistema all’ interno del quale si strutturano le diverse personalità. Allora, il sintomo, manifestato dal paziente designato, acquista un significato e una specifica funzione, all’ interno delle relazioni familiari. Con la terapia si favorisce la possibilità di trovare nuove e più funzionali modalità di ascolto reciproco e di espressione dei bisogni personali. L’intervento terapeutico ha come scopo, sia la soluzione del problema, o del conflitto, presentato dalla famiglia, che il benessere psicofisico di ciascun suo membro, favorendo un incremento della differenziazione del sé rispetto agli altri. Anche quando la sofferenza è espressa drammaticamente da un singolo componente della famiglia, un approccio terapeutico ispirato al pensiero relazionale sistemico, è in grado di cogliere la doppia valenza nel disagio espresso nella sintomatologia del singolo: da un lato il sintomo segnala alla famiglia l’esistenza di un disagio e, dall’altro, la protegge, attraverso l’accentramento su di sé delle preoccupazioni degli altri membri. Infine, la terapia familiare è particolarmente indicata nel caso in cui il portatore del disagio sia un bambino. In questo caso infatti, senza l’aiuto ed il permesso dei genitori,il bambino difficilmente potrà permettersi di stare meglio. Nel corso della terapia non si tratta solo di aiutare la famiglia a capire, spiegare e interpretare la propria situazione, ma piuttosto di comprendere il più presto possibile il “gioco familiare”, che contribuisce al mantenimento dei sintomi. L’obiettivo è quello di disinnescare comportamenti consolidati, di cambiare il sistema e le regole e di creare un nuovo equilibrio. l percorso di terapia familiare è volto inoltre ad eliminare le difficoltà, intervenendo sulle dinamiche interattive disfunzionali in atto e facendo leva sulle risorse e potenzialità latenti della famiglia per condurla alla soluzione delle problematiche e ad un nuovo equilibrio che possa consentire il benessere personale dei suoi membri e quello dell’intera famiglia. E’ infatti possibile comprendere il significato di una difficoltà in età evolutiva, sia espressa in termini comportamentali che psichici o/e somatici, attraverso la conoscenza dei contesti nei quali il bambino, o l’adolescente, è calato e le dinamiche relazionali che sostengono o amplificano il disagio intervenendo su esse. La terapia familiare sistemico-relazionale è dunque indicata per le difficoltà della coppia coniugale, della famiglia e per i disagi dell’infanzia e dell’adolescenza. Psicoterapia di coppiaLa psicoterapia di coppia è un intervento terapeutico finalizzato ad aiutare i coniugi/conviventi in difficoltà a superare i momenti critici che incontrano nel loro cammino insieme. Le difficoltà incontrate possono essere di diverso tipo a seconda della fase del ciclo vitale della famiglia (coppia senza figli, nascita del primo figlio, crescita e distacco dai figli, pensionamento ecc): ad esempio problemi nella sessualità, difficoltà di comunicazione, divergenze nelle modalità genitoriali, conflitti, tradimenti. La coppia, dal momento del suo costituirsi, cresce e si modifica nel tempo, affrontando cambiamenti e generando altra vita. Affinché questo possa avvenire, debbono essere state conquistate una serie di competenze cognitive, affettive, interpersonali e sociali che rendano in grado di stabilire legami affettivi stabili. Inoltre, affinché i partner continuino a trovare piacere, protezione e riconoscimento, la relazione di coppia necessita di un impegno costante da parte di entrambi. Intervenire con la terapia sulla coppia nei momenti di crisi che ciclicamente la attraversano non significa unicamente superare le difficoltà, quanto piuttosto imparare un modo di nutrire il legame affettivo, per poter vivere la relazione di coppia in modo più costruttivo e soddisfacente. In tutte le coppie in crisi, scatta un meccanismo psicologico particolare: ciascuno considera il partner il principale responsabile della situazione di tensione che si è venuta a creare. In altre parole, ciascuno sente di essere dalla parte della ragione. La terapia di coppia è particolarmente consigliata per le coppie che si trovano in una situazione di stallo: non riescono più a stare bene insieme ma neppure a lasciarsi. La Terapia di Coppia può essere richiesta per aspetti diversi, come Tradimento, Separazione, Sessualità, Difficoltà Procreative. Le problematiche che si possono affrontare con la terapia sono dunque svariate, possono essere sia del singolo come depressioni, attacchi di panico, fobie o disturbi alimentari, sia di entrambi come difficoltà sessuali, incapacità di comunicare, problematiche legate al concepimento dei figli, o alla loro gestione, e difficoltà rispetto alla separazione. Tra le difficoltà che spesso si incontrano nelle coppie, si possono trovare: problemi di comunicazione, infedeltà, divorzio e separazione, abuso o violenza domestica, disaccordo sull’educazione dei figli,difficoltà economiche che colpiscono la relazione, lotte di potere, conflitti e discussioni frequenti, problemi sessuali e dipendenze affettive ,delusioni e frustrazione perché la relazione non risponde ad aspettative pregresse, problemi di gestione e di modulazione delle emozioni come la rabbia e la gelosia. Tra gli obiettivi di una terapia di coppia, ci sarebbe quello di guidare la coppia a ritrovare un modo di nutrire il legame affettivo, per poter vivere la relazione in modo costruttivo e soddisfacente. La terapia favorisce la consapevolezza delle modalità relazionali vigenti nella relazione di coppia, aiutando i partner ad individuare gli specifici aspetti che contribuiscono ad alimentare la crisi. La terapia di coppia è particolarmente consigliata per le coppie che si trovano in una situazione di stallo, nella quale il singolo non riesce a stare bene né con, né senza l’altro. La difficoltà di comunicare, la distanza emotiva tra partner, il non riuscire più un accordo emotivamente soddisfacente, possono essere considerati indicatori della necessità di intervenire con una terapia di questo tipo. Gli obiettivi di una psicoterapia di coppia in generale possono essere i seguenti: · incrementare nei membri della coppia le capacità di comunicare in modo efficace; · addestramento nella risoluzione dei problemi; · acquisizione di una maggiore consapevolezza del modo in cui gli schemi mentali, gli atteggiamenti e le modalità soggettive di pensiero influiscono sulle proprie emozioni e sul proprio comportamento, aiutando a realizzare cambiamenti nelle convinzioni, nelle attribuzioni e nelle aspettative qualora esse si rivelino controproducenti, irrazionali e distruttive; · incrementare un interscambio di condotte positive; · aumentare il livello di autostima dei componenti della coppia; · aiutare ad acquisire e mantenere una maggiore conoscenza delle emozioni del partner; · apprendere a identificare, capire ed esprimere meglio le proprie emozioni, e gestirle in modi più appropriati. |
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